Un’opinione – di Jean-Charles Vegliante

Un’opinione – di Jean-Charles Vegliante

20 Ottobre 2023 Off di Francesco Biagi

Il Medio Oriente è in fiamme, è tornata la paura degli attentati terroristi in questo ottobre dal clima instabile, tra Parigi e Arras, Bruxelles e Rafah: mi gira per la testa da molto tempo una citazione, forse inventata (La “fata” Google, in ogni caso, non sa dirmi niente) e vagamente collegata, se non attribuita a Bernanos: «Un giorno, la risata enorme degli imbecilli riempirà il mondo». Cercherò. Nel frattempo, Georges Bernanos aveva davvero anticipato quanto accade oggi quando scriveva (e questo è certo): «La rabbia degli imbecilli riempie il mondo» (I grandi cimiteri sotto la luna, 1938). Rabbia compressa, che scoppia d’improvviso in modo caricaturale, offensivo o, purtroppo, violenta, anzi omicida, appena immaginabile. Non sappiamo cosa avesse in mente il giovane pugnalatore di Arras; forse solo il ricordo dell’assassino di Conflans-Sainte-Honorine [contro Samuel Paty] tre anni prima (esasperato dagli avvenimenti in Medio Oriente)? Come l’altro, sembra odiare la scuola (e non averne imparato nulla).

Un punto comune in tutti questi “passaggi all’atto” (compreso quello enorme di Hamas la settimana scorsa) è che a un dato momento, almeno su un certo piano, qualcuno – un capo, un isolato, un gruppo, un insieme di followers… si crede Dio. O se non c’è la fede, si prende per una entità statale. Nel caso di Hamas, ciò è evidente (la stessa espressione di «guerra Israele-Hamas», che tutti hanno subito adottato, lo indica chiaramente). Di quale popolo questa organizzazione sarebbe lo Stato, resta da dimostrare (i palestinesi, in ogni caso, lo contestano). Lo sparatore di Bruxelles, che filma se stesso durante la fuga, afferma, «che questo piaccia o no», di essere un membro dello Stato Islamico (a torto ritenuto morto, ma in via di resurrezione, a quanto sembra, almeno nel Sahel). Di fronte a loro, i governanti israeliani non hanno bisogno di credersi Dio: essi lo hanno dalla loro parte (With God on their side…», cantava Dylan), essi sono l’umanità punto e basta, di fronte all’animalità reificata dei palestinesi.

La cosa peggiore è forse che le reazioni pro o contro questo o quello, a parte una legittima naturale emozione per gli uni o per gli altri, sembra rivelare la stessa logica rabbiosa degli “imbecilli”… C’è chi non si vergogna di suscitare un allarme bomba al liceo di Arras, il giorno stesso dell’omaggio previsto alla memoria della vittima (Dominique Bernard); qualcun altro applaude agli exploits sanguinosi del più debole nella guerra asimmetrica che infuria dentro e intorno alla striscia di Gaza; un altro ancora giustifica la punizione collettiva inflitta alla cieca o quasi agli infelici abitanti di questa prigione a cielo aperto, etc. etc. Usque tandem abutere…? Ma a quale pazienza qui ancora appellarsi? Alla fine, possiamo almeno sperare nella stanchezza? Ma gli imbecilli si stancano? Qualcuno diceva che certi soggetti sono indistruttibili.

 

PS: Il calciatore dell’OGC Nizza, Youcef Atal ha inoltrato il 14 corrente la predicazione di un religioso palestinese che invocava Dio perché punisse gli « ebrei » (e non gli israeliani); in seguito il suo post è stato cancellato e lui ha presentato le sue scuse. Il “grande combattente” di Bruxelles ha punito gli svedesi perché essi offendono – per il semplice fatto della cittadinanza – colui che egli serve (Abdullah, ripete varie volte come atto di fede nel suo video). Sottomesso dunque, a quale « dio »?